L'attacco di panico nella costituzione "sulphur"
Eziologia: spavento, stress, colpo di freddo, malattia acuta. Terreno: Sulfurico (pletorico-stenico)
Quadro clinico: angoscia della mente e del corpo, irrequietezza, agitazione che non si riesce a calmare (S.Hahnemann). In Aconitum c’è una grande paura e ansia con intensa eccitabilità nervosa
(paura di morire, di andare tra la folla) tale da renderlo terrorizzato. Il quadro clinico insorge all’improvviso con la classica ed inconfondibile triade sintomatologica: angoscia, agitazione,
paura. Nelle situazioni acute, certamente le più frequenti, prevale l’agitazione con paura della morte; nei casi cronici, più rari, è più evidente l’agitazione frettolosa e soprattutto
l’agorafobia. L’azione di Aconitum può paragonarsi ad “una bufera che avanza e passa in modo repentino” (Dunhann). Anche in perfrigerazioni, in persone che ammalano improvvisamente e violentemente,
lo stato mentale è quello tipico: il timor panico, l’ansietà si leggono bene nell’espressione facciale, negli occhi terrorizzati. Il paziente avverte il cuore battere violentemente; i valori
pressori aumentano. Si instaura un circolo vizioso di ansietà, angoscia, terrore, vera paura di morire. Talora la sintomatologia si arricchisce di vertigini e capogiri, di dolori cefalici violenti
ed indescrivibili.
È la “testa” (la centralina) a saltare in Aconitum. Il paziente forte, stenico, vigoroso va in un tilt “attivo”, dinamico, reattivo. Ben diverso è il quadro del “tilt o trac” inceppato ed adinamico
di Gelsemium (cefalico passivo) o quello paradossale e con- traddittorio dello schoccato Ignatia Amara, o ancora di quello altrettanto tumultuoso ma con fasi di prostrazione ( bifasico ) che si
instaura specie dopo la mezzanotte in Arsenicum Album.