Terapia PNEI
Fattori stressanti possano essere associati a
conseguenze negative sulla
salute e all’indebolimento della risposta immunitaria.
Possono i pazienti contribuire essi stessi
alla propria salute, usando la via neuroimmunitaria?
Possono la gioia, il forte supporto personale e sociale, la determinazione e il
superamento delle avversità aiutare il paziente a uscire da una malattia? La risposta è: è possibile; o anche: è così, è verosimile.La psiconeuroimmunologia cambierà il ruolo del medico: dal
tradizionale ruolo di dispensatore di guarigione a un paziente passivo, egli passerà a quello di
partecipante al processo di guarigione. I medici saranno coinvolti nelle
conseguenze che le avverse circostanze sociali ed ambientali hanno sulla salute
dei loro pazienti.”.
DIFESE IMMUNITARIE
E’ importante comprendere come l’equilibrio del
corpo umano dipenda dalla capacità di difesa nei confronti di microrganismi esterni ma anche nei confronti di alterazioni di
strutture interne. Avere un buon sistema immunitario vuol dire essere in grado
di "combattere" contro gli antigeni esterni. Non sempre si vince ma è
fondamentale imparare a combattere. Questa situazione di equilibrio
immunologico è sempre più rara a causa dei numerosi stimoli esterni che la vita
moderna ci regala. Intervenire sui meccanismi endogeni per potere rafforzare la
capacità di difesa ed "insegnare" a combattere è il compito
principale della medicina biologica. Il trattamento di immunomodulazione cioè
di insegnamento al Sistema Immunitario si distingue in due parti:
- modulazione della risposta antimicrobica
- modulazione della risposta antiallegica
Il periodo migliore per iniziare una terapia di
ristrutturazione immunologica per quanto riguarda le difese principali contro i microbi (batteri, virus, miceti e parassiti) è
rappresentata dai mesi di settembre ed ottobre per i bambini sotto i 14 anni,
mentre per gli adulti si preferisce iniziare nei mesi di novembre e dicembre.
Il trattamento consiste in una iniziale valutazione dello stato immunitario e
nella previsione della capacità di risposta che si riuscirà ad avere nel periodo
invernale. Bisogna intuire quale sarà la capacità di risposta del soggetto per
riuscire a quantificare lo stimolo immunologico. La terapia dura dai 2 ai 5
mesi e viene costantemente monitorata per modificare eventualmente la qualità e
la quantità dello stimolo immunologico.
Per quanto concerne la modulazione del sistema
antiallergico, non vi è un periodo preferenziale, ma si tende ad iniziare la terapia di immunomodulazione circa 4-6 mesi prima del periodo in cui vi è la fioritura della pianta inquisita. Nel caso di
allergie
perenni o alimentari diventa irrilevante il periodo in cui si incomincia la
terapia. La strategia terapeutica in questo caso si divide in due possibili
approcci diversi. In uno si vuole sostenere la capacità interna di gestire i
sintomi allergici in maniera tale da non dovere più usare, o comunque da
diminuire considerevolmente, i farmaci allopatici di sintesi chimica, evitando
quindi l’intossicazione da parte di questi farmaci. Nell’altro caso
l’intervento terapeutico verte a desensibilizzare il paziente dall’allergene
specifico, in modo che il suo sistema immunitario impari a considerare nella
giusta misura l’allergene stesso, così da insegnare al sistema di difesa a non
esprimere sintomi istaminici quando si è in presenza di questo allergene. In
altre parole si cerca di debellare l’allergia alle sue radici in maniera totale
e definitiva. E’ una bella lotta!